Lunedi 8 febbraio 2016

MUSICA PER ASCOLTARE
Walter Branchi / Gabriel Maldonado

Lunedi 8 febbraio 2016 – ore 21.00

Introduzione di Water Branchi
“Suono trovato e suono inventato”
(La fine di un’era in parallelo con la nascita di una nuova era)

Walter Branchi                    Intero (1979-2015)
Due Parti *

Gabriel Maldonado      CURR1T T3MPUS C0nTRa (2016)
per live video e live electronics
(Prima esecuzione)

WALTER BRANCHI: Musica per ascoltare (e non soltanto da ascoltare)

Nella storia, spesso, la musica è caratterizzata dalla sua funzione: Religiosa, da Camera, da Concerto, da Ballo.
La musica qui proposta ha anch’essa una sua funzione: far sentire gli ascoltatori parte dell’ambiente in cui sono immersi.
Essa non vuole essere protagonista, come in una sala da concerto, ma ascoltata insieme, come parte di un evento complesso nel quale altre cose, tutte importanti, coesistono: alberi, persone, odori, colori….
Una musica che
apre a un campo percettivo senza codici, segni, segnali tipici visivi, uditivi, tattili. Un campo in cui si entra liberamente: una dimensione del molteplice dove non esistono riferimenti o direzioni (W.B.).

Alla fine dei brani si prega di non applaudire sicché la musica possa disperdersi nei rumori dell’ambiente.
www.walter-branchi.com
walter.branchi@libero.it

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GABRIEL MALDONADO: 

CURR1T T3MPUS C0nTRa

Vedere un mondo in un granello di sabbia,
e un paradiso in un fiore di campo,
stringere l’infinito nel palmo della mano
e l’eternità in un’ora
“. (William Blake)
L’IPERTEMPO è un concetto temporale legato al Dimensionalismo applicato alla musica. Il concetto è legato al principio d’identità tra un singolo istante e l’eternità, ed è espresso vividamente dalla poesia “Auguri di Innocenza” di Blake. Esso è conforme alla filosofia del Sutra buddista del Loto, da cui venne estratto il principio di Ichinen sanzen secondo il quale ogni singolo istante di vita contiene 3000 mondi. Detto in altre parole, ogni attimo frangente e fuggente della vita di ciascuno influenza ed è a sua volta influenzato da tutti gli eventi e gli stati esistenziali dell’universo passati presenti e futuri. Detto in altre parole, la condizione vitale del singolo istante presente condiziona ed è parallelamente condizionata da tutte le altre condizioni possibili, probabili o reali, in una sorta di rete “ipertemporale” (in quanto non limitata dal tempo newtoniano classico) di relazioni.

Ciò riguarda l’attitudine mentale che ciascun essere vivente può potenzialmente esprimere in un determinato momento. Ma essendo l’universo stesso una mente cosmica onnicomprensiva, risultante da tutto l’insieme delle complesse relazioni nascoste o visibili tra tutti gli esseri viventi che lo abitano e da tutti i fenomeni che si manifestano, e dato che questa mente cosmica è permeata dagli stati vitali di ogni individuo, la vita e l’ambiente riflettono e manifestano in modo preciso la condizione vitale risultante da tutto questo insieme cosmico, in ogni dato momento.

Tornando all’IPERTEMPO e applicando questo concetto alla musica, si tratta di un’entità non lineare, non omogenea, senza inizio e senza fine, in cui eventi virtuali possono concretarsi nell’atto della performance seguendo un ordine non prestabilito durante la creazione della struttura “congelata”.

Questo significa che il risultato finale viene influenzato principalmente da due fattori: la struttura o “scultura” creata precedentemente e congelata nella memoria di un computer, e la dinamica istantanea dell’esplorazione di tale struttura nel tempo della performance.

 

Un nuovo modo di vedere il mondo sta gradualmente soppiantando il classico modo di pensare lineare, in cui le cause precedono gli effetti e il soggetto che osserva è completamente staccato e ininfluente rispetto all’oggetto osservato.
Secondo la visione della scienza classica infatti, l’osservazione del fenomeno da parte dello sperimentatore è neutrale riguardo all’esito e ai risultati dell’esperimento.
Il nuovo paradigma, gradualmente sviluppatosi con la fisica quantistica, ci ha dimostrato invece tutt’altra cosa: il semplice atto di osservare, modifica l’esito dell’esperimento, ossia, influenza in modo non trascurabile il fenomeno osservato stesso.
Da questo ne deriva una visione del mondo completamente rivoluzionaria: l’osservatore è parte del sistema osservato; la mente e la coscienza, precedentemente considerati un caso, un epifenomeno marginale dell’evoluzione, costituiscono una parte fondamentale dell’Universo, o addirittura, contribuiscono in maniera determinante alla creazione dell’universo e dell’ambiente stessi.
E’ incredibile il fatto che il cervello, sede della mente umana, è la struttura più complessa sinora conosciuta, e il numero di combinazioni possibili tra le connessioni neuronali supera di gran lunga il numero di atomi di tutto l’universo conosciuto. Oltre a ciò, il nuovo paradigma è in sintonia col vero aspetto di tutti i fenomeni concetto fondamentale del Sutra del Loto, in cui ciascuna delle parti, fino alla più microscopica particella di polvere, influisce ed è interrelata con tutto il resto. L’intero (vero aspetto) è una rete complessa il cui risultato è molto maggiore della semplice somma delle sue parti (tutti i fenomeni), in cui ogni singola parte determina l’evoluzione globale dell’intero.  Ogni singola parte è contenuta e al contempo contiene virtualmente il tutto.

Un singolo istante di vita contiene l’eternità, e “un granello di sabbia nel palmo della nostra mano contiene il mondo”, come suggerisce il poema “Auguri di Innocenza” di William Blake.
Noi umani non siamo più semplici spettatori passivi, ma abbiamo il mondo nelle nostre mani, e questa opportunità, che ne siamo consapevoli o meno, può essere sfruttata per migliorare il nostro ambiente e la nostra vita (G.M.).

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